Prenota
Chiudi
Prenota online
Modifica / Cancella Prenotazione

Una storia d’amore: Costiera Amalfitana – New York andata e ritorno

La storia della famiglia dell’Hotel Margherita di Praiano nella Costiera Amalfitana, una storia d’amore tra la Costa d’Amalfi e New York.

L’anno 2021 per l’Hotel Margherita di Praiano è stato un anno di grandi celebrazioni per festeggiare i nostri primi 50 anni di attività e di accoglienza turistica nel cuore della Costiera Amalfitana.

Celebrare il nostro 50mo anniversario ha un significato che va oltre alla nostra storia professionale e fonde la memoria del nostro racconto familiare con gli innumerevoli ricordi di volti e voci dei nostri ospiti incontrati in questi anni.

La nostra è una storia semplice eppure per noi ha lo spirito di una grande opera umana che, come molte delle storie dell’Italia degli ultimi 50 anni, racconta una grande avventura epica, di uomini e donne che hanno sfidato il destino, partendo per un grande viaggio, di cui non conoscevano la meta finale, eppure sapevano di doverlo affrontare, per nutrire i sogni di oggi e camminare con loro verso il futuro.

Abbiamo progettaTO molte sorprese per coinvolgere i nostri ospiti, amici e sostenitori a festeggiare con noi questo traguardo, i nostri pensieri volano gioiosi sui ricordi di questi 50 anni. Come tutto ebbe inizio? Una domanda che mi viene fatta di continuo dagli ospiti che soggiornano da noi, che si fermano a chiacchierare alla reception tra un tuffo in piscina, un’escursione in mare o una passeggiata sulle scogliere.

Giuseppe Cimino, era mio padre.

Classe 1930, nacque il 29 novembre a Praiano - in questa nostra terra, sospesa tra cielo e mare - fatta di piccole economie legate alla pesca, all’agricoltura e alla manifattura, di partite a calcio sui piazzali delle chiese, con degli improvvisati palloni costruiti con gli stracci e le stoffe rubate alle mamme.

Figlio di un padre che non aveva ancora conosciuto, perché emigrato negli Stati Uniti subito dopo la sua nascita, unico maschio di 5 figli, a 17 anni diventò anch’egli protagonista di quel viaggio verso l’ignoto, verso il Nuovo Mondo, verso quel negozio di alimentari che il padre gestiva a New York, il Bon Ton Market in Columbus Avenue, che oggi è diventato un negozio di fiori.

Da solo, su quella nave che attraversava l’oceano così diverso dal mare della Costa d’Amalfi, senza conoscere una parola di quella lingua straniera che non aveva mai sentito parlare. Lui che non aveva mai lasciato il fazzoletto di terra frastagliata e rigogliosa di natura selvaggia, catapultato in una grande città in fermento.

Mentre ancora cercava di prendere le misure di questa nuova vita che, se non altro, gli stava permettendo di conoscere finalmente quel padre lontano, imparando a viaggiare da pendolare a bordo del treno che lo conduceva al negozio, quel giorno del Blackout di New York, si trovò imprigionato nel suo vagone, mentre il treno attraversava il fiume nel tunnel sottomarino. Quel viaggio nell’ignoto stava davvero rivelandosi un’avventura oltre ogni aspettativa e da quel giorno il giovane Giuseppe giurò che non sarebbe mai più salito su di un treno in vita sua. Promessa mantenuta.

Eppure, nonostante le disavventure e le difficoltà iniziali, la vita a New York di Giuseppe - cittadino statunitense naturalizzato - scorreva serena, tra una partita di calcio con un vero pallone insieme alla piccola squadra fondata con altri immigrati italiani, “ Little Italy “, e il lavoro di garzone nel negozio del padre; in un mondo che offriva la possibilità a tutti di lavorare e vivere con dignità.

Nel frattempo, a Praiano, la bella Margherita, figlia del medico condotto locale, cresceva giocando con le amiche e curando il bel giardino della proprietà di famiglia a Positano.

Niente telefoni cellulari, niente Internet, niente Whatsapp, niente Skype o Zoom, ma lunghe lettere che attraversavano l’oceano per settimane – parole fitte e fotografie in bianco e nero che sfidavano il tempo e le intemperie.

Così un giorno, la sorella Vincenzina, inviò una sua fotografia scattata insieme a Margherita. Ci si può innamorare attraverso una fotografia? Ebbene sì, ieri come oggi. In questo, l’avvento della tecnologia non ha cambiato molto la natura umana. Una fotografia racconta una storia che per ognuno può disegnare orizzonti diversi. Quella fotografia a mio padre raccontò il destino, per tutta la vita.

E grazie a quella fotografia Giuseppe attraversò nuovamente l’oceano, ancora una volta per affrontare un nuovo viaggio verso l’ignoto, ma con la consapevolezza della destinazione a cui sarebbe approdato: l’amore.

Il 16 giugno 1960 Margherita e Giuseppe si sposarono in una Praiano in festa e dopo qualche mese salparono questa volta insieme verso New York.

Mio fratello Luca nacque a Praiano nel 1964 e nel 1971 arrivai anche io, Suela, ignara erede di un passato che già stava diventando futuro, quando i miei genitori presero il terreno con la torre di avvistamento in cui abitava il bisnonno Giuseppe, detto “Peppino ra Torre”, e aprirono le porte di quello che è, oggi come allora, l’Hotel Margherita – la nostra casa e la casa di tutti i viaggiatori che in questi 50 anni sono venuti a farci visita.

Oggi che mio padre avrebbe oltre 90 anni, Margherita è sempre l’anima del nostro albergo, mentre io e Andrea, insieme ai nostri figli che nel frattempo crescono in questa nostra grande casa aperta al mondo, portiamo la fiamma sempre accesa di questa piccola grande storia che è nostra ma è anche universale, mentre pensiamo a quante storie sono passate in questo hotel, storie di viaggi e di vita.

Perché la vita va avanti e il viaggio non finisce mai…

Email: info@hotelmargherita.info
Telefono: +39089874628
Whatsapp: +393337166631